Interviste

martedì, novembre 10, 2015 Baba Desperate Bookswife 0 Comments

Intervista #2: Vi presento Cristina Caboni

Buongiorno amici lettori, oggi con grande piacere vi presenterĂ² un'autrice apprezzata in Italia e all'estero, con il suo esordio "Il sentiero dei profumi" ha sbancato il botteghino, e se proprio ieri, durante la chiacchierata con le mie amiche blogger, si discuteva sull'argomento delicato: vendere tanto equivale ad aver scritto un buon libro? In questo caso vi assicuro che la risposta è positiva!!!
Proprio oggi in tutte le librerie potrete trovare il secondo romanzo di questa autrice, che si intitola "La custode del miele e delle api".
La Casa Editrice Garzanti, - ovvero Francesca e Marianna - anche questa volta sono state così gentili da mettermi in contatto con Cristina e di porgerle le mie domande.  Fra qualche giorno potrete leggere anche la recensione. 




Titolo: IL sentiero dei profumi
Autore: Cristina Caboni
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 392
Prezzo: 14,90€
Pubblicazione: maggio 2014

La mia recensione qui











Titolo: La custode del miele e delle api
Autore: Cristina Caboni
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 328
Prezzo: 16,40€
Pubblicazione: 17 settembre 2016

SINOSSI:
Angelica non è mai riuscita a mettere radici. Non ha mai voluto legarsi a niente e nessuno, sempre pronta a fuggire da tutto per paura. C'è un unico posto dove si sente a casa, ed è tra le sue api. Avvolta dal quieto vibrare delle loro ali e dal profumo intenso del miele che cola dalle arnie, Angelica sa di essere protetta e amata. Ăˆ un'apicultrice itinerante e il miele è la sola voce con cui riesce a far parlare le sue emozioni. PerchĂ© il miele di lavanda puĂ² calmare un animo in tempesta e quello di acacia puĂ² far ritrovare il sorriso. E Angelica sa sempre trovare quello giusto per tutti, è il suo dono speciale. A insegnarglielo è stata Margherita, la donna che le ha fatto da madre durante l'infanzia, quando viveva su un'isola spazzata dal vento al largo della Sardegna. Dopo essere stata portata via da lì, Angelica ha chiuso il suo cuore e non è piĂ¹ riuscita a fermarsi a lungo in nessun luogo. 
Ma adesso il destino ha deciso di darle un'altra possibilitĂ . C'è un'ereditĂ  che la aspetta lĂ  dove tutto è cominciato, su quell'isola dove è stata felice. C'è una casa che sorge fra le rose piĂ¹ profumate, un albero che nasconde un segreto prezioso e un compito da portare a termine. E c'è solo una persona che puĂ² aiutarla: Nicola. Un uomo misterioso, ma che conosce tutte le paure che si rifugiano nei grandi occhi di Angelica. Solo lui puĂ² curare le sue ferite, darle il coraggio e, finalmente, farle ritrovare la sua vera casa. L'unico posto dove il cuore puĂ² essere davvero libero.
Dopo lo strabiliante successo del Sentiero dei profumi, un bestseller adorato dai lettori e dalla stampa, venduto in tutto il mondo e che ha conquistato la vetta di tutte le classifiche italiane e straniere, Cristina Caboni ci regala un nuovo prezioso gioiello. Un romanzo emozionante e pieno di vita. Una storia che ci prende la mano e ci porta dove i nostri sogni possono aprire la porta all'amore.

INTERVISTA 




1) Buongiorno Cristina, innanzi tutto grazie per aver accettato di rispondere alle mie domande e benvenuta nel blog della Lettrice Disperata! Lo scorso maggio ho acquistato il tuo primo romanzo, "Il sentiero dei profumi" e premetto che mi è piaciuto molto; Elena è la protagonista, una donna con dei problemi con la sua famiglia, un rapporto strano con la madre e un talento con le fragranze. Angelica è un'apicultrice, cresciuta con la nonna. Anche questa volta incontreremo delle giovani donne alla riscossa? Fanciulle che dimostreranno la loro forza nonostante la mancanza di una madre stabile al loro fianco?

Grazie a te per il gentile invito. Sono molto felice di partecipare al tuo blog. Elena e Angelica sono due ragazze molto diverse, come lo sono gli ambiti familiari in cui crescono. Ma entrambe sono donne speciali, con talenti unici. Un po’ come tutti. PerchĂ© ognuno di noi ha qualcosa di singolare. Ăˆ questo che mi piace nelle mie storie, i miei protagonisti sono persone normali e straordinarie allo stesso tempo. Che combattono per raggiungere le proprie mete. Credo che i rapporti familiari siano specchi nei quali riflettere i propri sentimenti, e le emozioni. Spesso sono anche ciĂ² che ci spinge in una direzione, o nell’altra. Non possono essere elusi, e vanno affrontati. 



2) Anche in questo caso i fiori sono un po' i protagonisti visto che il miele deriva proprio dal polline. Ogni tipo di miele puĂ² avere una qualitĂ  "terapeutica" e migliorare l'umore delle persone. Quanto i fiori ti aiutano nella vita reale? 

Io amo i fiori, per me sono una tra le creazioni piĂ¹ belle della natura. Spesso mi basta guardare un fiore, annusarlo e la tristezza svanisce. Ăˆ grande ciĂ² che essi fanno per chi li sa osservare. Regalano benessere. E lo fanno con la massima semplicitĂ . Sono alla portata di tutti, basta aprire gli occhi, e lasciare andare via i pensieri. 


3) Se tu stessa dovessi descrivere questo romanzo, consigliarlo a qualcuno, insomma farti pubblicitĂ , come parleresti del tuo libro davanti ad un papabile lettore? 

Ăˆ la storia di una donna capace di vedere ciĂ² che al resto del mondo sfugge. La complessitĂ  della natura, le leggi che la governano, la sua infinita bellezza. Angelica Senes conosce il vero significato delle cose, ha coraggio, e sa amare. La sua indole riservata le ha insegnato ad osservare gli altri, e il suo passato a tratti cruento e travagliato le ha donato un’infanzia difficile e straordinaria allo stesso tempo. In un’isola spazzata dal vento, dove il mare è protagonista, lei capirĂ  ciĂ² di se stessa che non è mai riuscita a cogliere. E sorriderĂ  al futuro che porta il nome di un uomo. Nicola Grimaldi. Hanno molto in comune loro due. Un amore da adolescenti, un presente da ricostruire, un futuro da decidere.  

4) Una persona che ha degli spettri del passano che le girano intorno puĂ² riscattarsi da sola oppure in qualche modo ha bisogno di una spinta dall'esterno? 

Prima di aggiustare una cosa devi capire come si è rotta e di cosa è fatta. In seguito puoi utilizzare gli strumenti adatti. La ricerca di se stessi dunque è il primo passo. La natura, l’amore, la soddisfazione sono il secondo. Dunque direi rispondendo alla domanda che c’è una sorta di concomitanza di fattori.  


5) Adesso siamo curiosi di conoscere Cristina. Abiti in Sardegna, uno dei posti piĂ¹ belli al mondo, ti occupi di api - quelle Regine se non erro -, e di fiori, la natura è il tuo mondo. Hai sempre desiderato scrivere, oppure l'ispirazione è arrivata proprio grazie al luogo che ti circonda? Quanto c'è di te all'interno di ogni tuo lavoro? Oppure è tutta fantasia? 

Nella mia bella terra esiste un’arte oratoria che affonda le sue radici in un passato talmente remoto che si è persa l’origine. Ma tutto da allora viene raccontato. Così sono cresciuta tra storie di piccole Fate che tessevano l’oro, insegnavano le arti alle donne, e dispensavano giustizia. Di giganti e di alte torri di pietra. Di banditi feroci, e di eroi senza paura. A questi si sono aggiunti i racconti dei miei antenati. Così ho saputo che la sorella della mia bisnonna cantava alle api, come Angelica Senes. 
Questo ambiente ha alimentato la mia immaginazione giĂ  fervida, e così un giorno ho capito che anche io avevo qualcosa da raccontare. Quelle che avevo in mente, erano storie di vita. Ma le ho raccontate utilizzando i miei occhi, e la mia esperienza. Ci ho messo dentro ciĂ² che è piĂ¹ straordinario e magico: il mio mondo. Mi raccomando cari lettori, venite a trovarmi sulla mia pagina facebook, e scrivetemi.

Grazie Cristina per averci dato la possibilitĂ  di conoscere meglio te e le tue storie, magari mi piacerebbe contattarti ancora, per saperne di piĂ¹ su Angelica e tutto il mondo che la circonda. Per ora ti auguro un grosso "in bocca al lupo", anche se non ne hai proprio bisogno!!

Salvia

Intervista #1: Vi presento Alice Basso

Buongiorno lettori, è con enorme piacere che oggi vi presenterĂ² un'autrice che ho scoperto da appena un mese, una rivelazione per me. Alice Basso, proprio grazie alla Casa Editrice Garzanti - ma in particolar modo a Francesca Rodella - ha gentilmente risposto alle mie domande.
Il libro in questione è "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", all'interno del quale è narrata la storia di Vani, una giovane Gostwriter un po' asociale che non si puĂ² non amare dalle prime righe, anche se (come dice La Libridinosa)...l'ironia della scrittrice potrebbe non essere per tutti!
 Per un blogger, poter porre dei quesiti all'autore che ha partorito un libro geniale, è una soddisfazione non da poco. Ladies and Gentlemen, ecco a voi.... -rullo di tamburi please - ...Aliceeeee Bassooooooo




Titolo: L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome
Autore: Alice Basso
Casa Editrice: Garzanti
Pagine: 280
Prezzo: 14,90€

La mia recensione: qui

1. Scopro con piacere che siamo conterranee. Aver ambientato il romanzo in un luogo che conosci ti ha creato difficoltĂ  nel doverti attenere alla realtĂ ? O è stato piĂ¹ facile perchĂ© non hai dovuto lavorare di fantasia?

Ho lavorato POCHISSIMO di fantasia, in effetti! La storia è ambientata in una casa editrice - posto che conosco bene, a Torino - posto che conosco altrettanto bene, o perlomeno dovrei conoscere bene visto che ci abito da un pezzo ormai; e la protagonista fa un lavoro che, anche se non è proprio il mio, be', a tratti ci va molto vicino. Possiamo dire che la mia fantasia s'è presa una lunga vacanza alle Antille durante la composizione del libro... (Nah, non è vero. La protagonista è un personaggio fantasiosissimo, con tratti che nella realtà non potrebbero mai esistere davvero, e anche la storia non è certo nulla che io abbia vissuto in prima persona. Quindi diciamo che la mia fantasia sarà stata alle Antille, ma da lì ha telelavorato comunque un bel po').

2. Vani è asociale, sarcastica, strafottente e metallara. Come sei riuscita a rendere simpatica una persona così apparentemente negativa?

Posso dire che me lo chiedo anch'io? I lettori che incontro alle presentazioni mi dicono che Vani è "simpaticissima", i miei amici mi dicono "ti ci rivedo un casino!" (e, giuro, non la intendono come un'offesa!), e ho scoperto proprio ieri che su Twitter ci sono un sacco di persone che l'hanno dichiarata loro personaggio preferito dell'anno, qualcuna aggiungendo anche "siamo così simili!", capisci, come se fosse un fatto di cui farsi vanto. Sono lusingatissima, chiaramente, ma continuo a spiegarmelo poco! Probabilmente è perché è una che non ha niente da perdere, riesce ad essere sempre sincera con se stessa, a dire in faccia quello che pensa persino del proprio capo, e a non farsi ferire da nulla che le accada attorno (anche se poi noi sappiamo che non è proprio così vero). E queste probabilmente sono doti che tutti le invidiamo un po'...

3. Il doppio stile narrativo (racconto in prima persona per il presente e in terza per le parti inerenti al passato) è un'opzione interessante, tiene viva l'attenzione, ma, soprattutto, non è molto comune. A cosa è dovuta questa tua scelta?

E' stata una scelta ad esclusione. Se avessi mantenuto il punto di vista di Vani anche nei flashback dai quali apprendiamo della sua evoluzione caratteriale durante l'infanzia e l'adolescenza, sarebbe mancata quella... distanza da entomologi, chiamiamola così, che ti permette di osservare il fenomeno con la giusta prospettiva per poterlo apprezzare. Per contro, infatti, quando Vani parla di sé in tutto il resto del libro ci immediesimiamo nella sua difficoltà a capire se stessa: lei, che ha un intuito e un'empatia sviluppatissimi e coglie subito quel che c'è da cogliere negli altri, fa schifo quando deve guardarsi dentro e decidere cosa prova davvero. E comunque, sì, come dici tu, è stata anche indubbiamente una scelta mirata a variare un po' la narrazione e a "colorarla", renderla meno monotona possibile.

4. SarĂ  una domanda banale, ma... che cosa ti ha portato a scrivere il tuo primo romanzo?

Una specie di folgorazione. Il mondo della fiction è popolato di storie di detective improvvisati che si ritrovano a dare una mano in investigazioni ufficiali anche se non sono poliziotti nĂ© altro. Professoresse, scrittori, sensitivi, pure cani (ah no, un attimo: Rex, poliziotto lo è sul serio). Insomma - a parte gli scherzi - un giorno mi sono trovata a pensare: "Ehi! Ma io, una figura professionale che saprebbe davvero 'entrare nella testa dell'assassino', la conosco davvero!". E così ho iniziato a divertirmi immaginando una storia (anche piĂ¹ d'una, a dirla tutta) in cui una ghostwriter potesse rendersi utile in un "caso", magari ambientato nel mondo editoriale, che è quello che conosco meglio e che ho sempre trovato pieno di spunti affascinanti... In tutto questo, la parola chiave è "divertirmi", comunque. Come sa benissimo chiunque ami scrivere, non c'è nulla di piĂ¹ stuzzicante e appassionante che inventare una storia, con i suoi personaggi, colpi di scena... In questo libro, io ho infilato programmaticamente tutte quelle cose che mi divertono, mi entusiasmano, e che io per prima sono felice di trovare in un libro. Spero davvero di essere riuscita a condividerle!

5. Ăˆ la prima volta che leggo un romanzo sui ghostwriter (complimenti!). Quanto c'è di vero in ciĂ² che hai scritto e quanto è romanzato? Ovviamente, sei libera di non rispondere!

Ahah! Mi hai ricordato la prima libraia che mi abbia ospitata per una presentazione. Toscana, simpaticissima, battuta prontissima. Esordisce dicendomi: "Te tu'ffai la ghostwriter, ammettilo!". Io le spiego che no, faccio semplicemente la redattrice. lei ci pensa un attimo e poi spara: "Ovvìa, te tu'ffai la ghostwriter, solo che un me lo puoi dire!" Mi ha fatta un sacco ridere... ma, no, nonostante questo, io non faccio la ghostwriter! Quindi molte cose le ho inventate di sana pianta, lo ammetto. Per esempio, sono certa al 100% che un personaggio come Vani, nel mondo editoriale vero, non esista: una che fa la ghostwriter indiscriminatamente, su qualsiasi argomento le capiti a tiro, documentandosi a tempo di record anche su argomenti fortemente tecnici e adattandosi con la velocitĂ  di un camaleonte. E' una figura volutamente sopra le righe, fantascientifica. Devo perĂ² anche dire che il mio "semplice" lavoro di redattrice spesso si avvicina molto al ghostwriting: quando per esempio devi rendere leggibile da tutti un saggio scritto da un ricercatore che sa benissimo di cosa sta parlando ma sa esprimersi solo in eruditese, e allora devi entrare sia nella sua testa che in quella del potenziale pubblico per capire cosa vuol dire e come dirlo al meglio... Ci sarebbero un sacco di esempi. Ma non vorrei mai mettermi a fare concorrenza a Vani! ;)

Adesso, nel caso non lo aveste ancora fatto, correte a procurarvi il libro ed immergetevi in questa lettura. Vani vi conquisterĂ . Gli scettici possono appellarsi alla Libridinosa ;-) .

Salvia

Blog tour "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano 4° tappa



Buongiorno amici come state? e' con grande piacere che oggi ospiterĂ² sul mio blog la quarta tappa del blog tour "Come petali sulla neve" di Antonella Iuliano, romanzo pubblicato dalla Casa Editrice Genesis Publishing.
Conosco indirettamente Antonella poichè una cara amica mi consigliĂ² di leggere un romanzo che la incantĂ², così non appena l'autrice mi contattĂ² per questa iniziativa, accettai senza esitazione alcuna. 
Oggi avrete modo di conoscere un po' meglio l'autrice, e sono certa che se avrete delle domande o curiositĂ  da porle...potrete farlo nei commenti e sono certa che ci risponderĂ . 


1) Ciao Antonella, innanzi tutto benvenuta sul blog della Lettrice Disperata! É un piacere accoglierti. Hai accettato di rispondere alle mie domande e ti sono grata, che ne dici, cominciamo? 
Come ti senti, dopo due romanzi in attivo, a riprendere in mano e pubblicizzare il tuo libro d'esordio dopo tre anni?

Ciao Salvia e voi lettori del blog; il piacere è sinceramente ricambiato.
Mi sento come chi si è rimesso in gioco dopo un iniziale passo falso. Devi sapere che tengo in modo particolare a questa storia, forse perchĂ© è la prima e ci sono voluti molti anni prima di arrivare al risultato finale, non mi riferisco tanto alla stesura ma all’insieme di idee, quindi sono felice di aver avuto una seconda occasione. Nutro delle sensazioni positive adesso. Sono anche abbastanza orgogliosa per aver fatto un passo indietro per il bene del romanzo e per il mio come autrice: tre anni fa non avevo alcuna esperienza in questo campo e ignoravo molte cose sulle varie fasi che il testo deve affrontare prima di essere pubblicato; quando mi sono accorta di determinate lacune, mi sono adoperata per cercare di rimettere il romanzo in gioco nella forma ottimale e non in quella passabile. Sono stata una vittima ingenua dell’editoria EAP e quando ho capito il mio errore, non ho deciso di guardare semplicemente avanti pubblicando nuove storie con terzi, al contrario ho deciso di prendermi il tempo per rimediare allo sbaglio di gioventĂ¹, perchĂ© amo questa storia come ogni altra che ho scritto dopo e ho voluto darle una piĂ¹ giusta opportunitĂ , anche se questo significa posticipare nuovi progetti.


2) Tu sei nata e cresciuta nel Sud Italia, la Campania è calda sia come clima che come popolazione, come mai hai deciso di ambientare il tuo primo romanzo tra L'Irlanda del Nord e l'Inghilterra?

La scelta dei luoghi è dettata principalmente dalle letture che da sempre faccio. Sin dalla prima adolescenza ho nutrito una forte passione per i classici della letteratura straniera. PiĂ¹ a scuola ci propinavano gli autori italiani e piĂ¹ io a casa nutrivo ammirazione per nomi come Dostoevskij, Hugo, BrontĂ«. Sono abbastanza esterofila, spesso ho bisogno di evadere dai posti in cui mi trovo e nell’impossibilitĂ  di farlo realmente, mi ritrovo a farlo attraverso un romanzo, sia che io lo legga sia che lo scriva. Semplicemente è la mia ispirazione che mi porta altrove, dove magari vorrei essere. Il posto dal quale provengo, mi dispiace dirlo, non offre spunti per un’aspirante scrittrice del mio genere, offre solo tanta tranquillitĂ  e tanto silenzio, utili alla stesura di una storia. Inoltre io detesto il caldo e adoro i paesi freddi, nordici.


3) Un grande classico per ragazzi sostiene: "scrivi di ciĂ² che sai". Tu preferisci inventare di sana pianta e dare spazio alla fantasia oppure romanzare avvenimenti o storie che ti circondano o addirittura che hai vissuto?

Io amo scrivere di ciĂ² che mi affascina. Finora ho sempre dato spazio al mio istinto, forse perchĂ© non trovo abbastanza stimolanti gli avvenimenti che posso aver ascoltato o vissuto. Mi piace inventare, creare, dare forma. Non ho una vita così interessante da trovare spunti da romanzo,  nĂ© ho mai conosciuto qualcuno che mi abbia ispirato a tal punto, forse per questo mi piace pensare di avere un dono in questo senso e mi sforzo di coltivarlo.


4) Philip è ancora giovanissimo e dopo aver vissuto un passato decisamente difficile si ritrova tra le mani una verità che gli sconvolgerà la vita. Quanto è stato complicato delineare il suo carattere e contenere le sue emozioni?

Philip non è stato per niente un personaggio complicato, tutt’altro. Chi mi conosce, quando ha letto il romanzo la prima volta, mi ha detto “Philip sei tu”, e sicuramente è così, d’altronde anche Flaubert disse “Madame Bovary sono io”. Il sesso di appartenenza è un dettaglio trascurabile. Penso sia normale mettere parte di se stessi nei propri personaggi, specie nel primissimo. Nel mio caso credo di essermi scissa tra il primo e il secondo romanzo, mettendo alcuni aspetti di me in uno e altri nell’altro. Il protagonista di questa storia lo conosco da ben quindici anni, perchĂ© ogni volta che sognavo di fare la scrittrice e aprivo un quaderno per iniziare l’impresa titanica, lui era lì, sotto la punta della mia penna e la sua complessa vicenda era la sola che potessi narrare, anche se poi finivo con l’abbandonare tutto; è cresciuto con me, mi ha perseguitata, l’ho forgiato con i miei stati d’animo. Ogni emozione che lui prova nel romanzo io l’ho avvertita intimamente, mi sono immedesimata a tal punto che per me Philip era quasi reale. Ăˆ un fattore di empatia e di sensibilitĂ  che intercorre tra autore e personaggio; ci sono confini che si fondono durante la fase creativa fino a trovare le parole giuste per esprimerlo su carta.


5) Gestire così tanti personaggi da "dietro le quinte" è complicato oppure è solo un'impressione? Attacchi dei post-it sul frigo per ricordarti di loro o tutto scorre liscio come l'olio?

No, nessun post-it in giro per casa, sono una persona ordinata che non invade spazi anche altrui con le proprie cose. Il grosso si svolge nella mia testa e questo puĂ² richiedere settimane o anche anni. In un secondo momento, quando apro Word, inizio a delineare il tutto, ma questo prevalentemente quando scrivo una storia in cui il gruppo di personaggi è piĂ¹ o meno ristretto e l’ambientazione semifittizia. Diversamente se affronto una storia che deve svolgersi in un arco di tempo molto piĂ¹ ampio e che prevede molti piĂ¹ personaggi, ognuno con le proprie caratteristiche, mi munisco di un bel block notes. La mia ultima fatica ad esempio, essendo di ambientazione storica, mi ha vista lavorare al pc per la stesura e contemporaneamente su carta, con mappe della cittĂ , nomi di persone, di cose e di pietanze, tutto specifico per l’ambientazione; date, tradizioni e avvenimenti vari, ed è stato un lavoro che ha richiesto molta piĂ¹ fatica e concentrazione. Senza quegli appunti probabilmente mi sarei persa nei meandri di ciĂ² che stavo facendo.
Scrivendo ho imparato che personaggi e situazioni possono nascere all’improvviso, perchĂ© non sei sempre tu a tenere le redini, a volte è la storia che decide la direzione, così ti ritrovi a scrivere di qualcuno o a descrivere una scena a cui prima di sederti alla scrivania nemmeno avevi pensato.

6) Ti andrebbe di raccontarci il momento piĂ¹ bello e quello piĂ¹ brutto legato a questa storia?

Il momento piĂ¹ bello è stato senza dubbio la notte in cui l’ho terminato. Quando scrissi l’agognata parolina “fine”. Mi lasciava un vuoto, perchĂ© per me era diventato un dolce appuntamento serale, ma la soddisfazione intrisa di quell’eccitazione che solo i sogni sanno dare, era tanta. Ho scritto un libro! Poterlo finalmente dire è stato magnifico per me.
Il piĂ¹ brutto è stato sicuramente quando mi hanno additato refusi, errori e cose simili della precedente edizione; insomma non è piacevole, specie se sei un emergente, quando qualcosa a cui tieni davvero tanto viene incriminato, passami il termine, per mancanze non tue o non soltanto tue.  


7) Raccontaci chi è Antonella  e come si è avvicinata a questo mondo. Vogliamo sapere tutto di te: come scrivi, se usi ancora carta e penna, se hai uno studio tutto tuo, se vieni colpita da un'ispirazione fulminante…? 


Io mi ritengo una sognatrice oltre che una persona che ha sbagliato epoca. Sono un tipo solitario, ma anche una persona passionale.  Amo l’arte, i dipinti, l’Ottocento letterario… il rock. La lettura è il mio hobby preferito e ho una cura maniacale della mia libreria. Sin da bambina ho sempre amato le storie e il fatto che oggi mi diletti a scriverne è una logica conseguenza.
Purtroppo l’uso che faccio oggi di carta e penna è sempre piĂ¹ ridotto. Principalmente scrivo a penna le poesie, genere in cui mi diletto senza troppe pretese. Per una questione di praticitĂ  e di velocitĂ  preferisco scrivere al computer, ma quando non ne possedevo uno ero solita imbrattare fogli su fogli.
Non ho uno studio, ma ho l’intimitĂ  di una mansarda a mia disposizione, ed è lì che lavoro principalmente ai romanzi.
Se parliamo d’ispirazione e di idee fulminanti, ci sono momenti in cui credo fermamente a chi sostiene che gli scrittori non sono persone normali, sempre con la testa fra le nuvole. A volte credo di essere come posseduta. Catturare la mia attenzione è difficile, tendo a isolarmi anche mentre intorno a me si fa conversazione, ma non lo faccio per cattiveria o maleducazione, lo faccio perchĂ© è la mia natura che ad un certo punto imbocca una strada tutta sua. Apparentemente sembra che io sia presente, in realtĂ  è come se il mio cervello fosse alla continua ricerca della meraviglia.
Oggi passo intere giornate chiusa in casa a creare le mie storie, a revisionarle quando l’ispirazione tace, a studiare se lo richiedono, e ciĂ² mi piace, mi fa sentire nel mio elemento. Ăˆ come se scrivendo mi trovassi, e non mi aspetto che gli altri intorno a me lo capiscano.  Cos’altro aggiungere se non che amo scrivere di notte; le idee migliori mi arrivano sempre mentre il cuscino accoglie i sogni degli altri.

Ringrazio vivamente Antonella per essersi prestata a questa intervista, è stato un piacere averla qui con me e spero che leggiate al piĂ¹ presto i suoi romanzi.

Adesso vi ricordo le regole per partecipare a questa iniziativa:

 PER  PARTECIPARE

- Scegliere un numero compreso fra 1 e 90.
- Diventare lettore fisso dei blog partecipanti.
- Commentare almeno quattro tappe su sei.

PREMI
I premio messo in palio per il Tour è una copia omaggio dell’ebook del romanzo “Come petali sulla neve"
N.B.: Il premio è privo di valore commerciale, in quanto frutto di donazione.

VINCITORE
Vince il numero primo estratto sulla ruota di Milano, nell’estrazione in data 13 ottobre 2015.
In caso di non uscita di uno dei numeri scelti dai partecipanti, si procederĂ  col secondo estratto e
così via fino all’ultimo estratto. Se nessuno dei cinque numeri corrisponderĂ , si passerĂ  alla ruota di
Il risultato sarĂ  pubblicato sul blog della Casa Editrice: “Writing with Genesis Publishing”, il giorno
Il vincitore dovrĂ  contattare la Casa Editrice al suo indirizzo email genesispublishing@live.com,
per chiedere il premio.

Alla prossima,

Salvia



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